In Belgio verrà spento il primo reattore nucleare – EURACTIV Italia

2023-02-22 17:06:11 By : Ms. Tina Gao

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By: Anne-Sophie Gayet | euractiv.com | translated by Laura Miraglia

"Ci siamo preparati per quattro anni", ha dichiarato Peter Moens, direttore della centrale nucleare di Doel. [EPA-EFE/OLIVIER HOSLET]

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Il reattore nucleare Doel 3 smetterà di funzionare venerdì dopo 40 anni di attività, secondo la legge belga sul phase-out del nucleare.

Negli anni ’60, il Belgio scelse l’energia nucleare per produrre una parte dell’elettricità, poiché non era più possibile soddisfare la crescente domanda di energia solo con i combustibili fossili. Furono così costruiti quattro reattori nucleari a Doel e tre a Tihange.

Il reattore Doel 1 è entrato in funzione all’inizio del 1975, seguito più tardi nello stesso anno dal Doel 2. Il reattore Doel 3 è stato avviato nel 1982 e Doel 4 è stato completato a metà del 1985.

Venerdì, Doel 3 sarà scollegato dalla rete elettrica in conformità con la legge sul phase-out del nucleare. È la prima volta che un reattore viene spento in Belgio. Questo avviene mentre i prezzi dell’energia sono alle stelle e in vista di un inverno difficile.

“Ci siamo preparati per quattro anni”, ha dichiarato Peter Moens, direttore della centrale nucleare di Doel.

La potenza totale della centrale di Doel è di 2.935 megawatt (Mw), contro i 3.008 Mw di Tihange. Le due centrali rappresentano ciascuna il 25% – ossia 21 miliardi di kWh di produzione elettrica all’anno – del consumo belga di elettricità. Insieme, rappresentano la metà del consumo di elettricità del Paese.

Doel 3 rappresenta 1.006 Mw di potenza ed è il secondo reattore Doel per grandezza dopo Doel 4 (1.039 Mw) e Doel 1 e 2 (445 Mw ciascuno).

I reattori Doel 1 e 2, che avrebbero dovuto essere spenti prima, sono stati prorogati di altri 10 anni e la loro chiusura è prevista per il 2025. Lo stesso vale per Doel 4. L’emendamento alla legge del 2003 sarà votato in Parlamento alla fine del 2023.

Con la chiusura di Doel 3, il Belgio perde 1.006 Mw di capacità. Tuttavia, di fronte all’attuale crisi energetica, si è discusso all’interno del governo federale di rinviare i preparativi per lo smantellamento di Doel 3 per mantenere la possibilità di riavviarlo, se necessario.

La scorsa settimana, la ministra degli Interni belga, Annelies Verlinden, ha chiesto alla Fanc (Agenzia Federale per il Controllo Nucleare) un rapporto sulla possibilità di rinviare operazioni che sarebbero irreversibili, seguendo l’esempio della Germania, il cui governo ha deciso di mantenere in attività due grandi centrali nucleari fino alla prossima primavera.

In teoria, un rinvio è possibile. Quando Doel 3 verrà scollegata dalla rete, inizierà la fase di spegnimento, che durerà cinque-sei anni, durante i quali il reattore verrà scaricato, gli elementi di combustibile verranno raffreddati e l’infrastruttura verrà decontaminata per eliminare tutte le particelle radioattive.

“Durante questa fase di cinque anni non si svolgono operazioni tecnicamente irreversibili”, spiega Moens. Ciò avverrà solo nella fase successiva, quella dello smantellamento.

Tuttavia, un rinvio o un’inversione del processo che è stato preparato per quattro anni “non sarebbe né saggio né consigliabile per ragioni tecniche e organizzative”, ha detto il direttore di Doel. L’ordinazione del carburante, ad esempio, richiederebbe 36 mesi e la formazione degli operatori per gestire Doel tre anni.

“Non ci è stato chiesto nulla. Non abbiamo intenzione di riavviare il reattore. Non si improvvisa con la sicurezza nucleare”, ha detto Moens.

Giovedì, durante la sessione plenaria della Camera, la ministra belga dell’Energia, Tinne van der Straeten, ha difeso la chiusura del reattore, affermando che la capacità produttiva sarà ancora sufficiente.

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